Dematerializzare a scuola: la normativa
Le norme in materia di dematerìalizzazione richiedono alle scuole l'adozione di nuovi modelli organizzativi e operativi per assicurare la semplificazione e il miglioramento di qualità nell'erogazione dei servizi. L'articolo intende presentare idee e indicazioni operative su come gestire le diverse fasi che conducono alla de materializzazione, assicurando il coinvolgimento attivo del personale della scuola per una condivisione diffusa dei processi attivati.
Con la Spending review (decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012 convertito con Legge n. 135 del 7 agosto 2012) la dematerializzazione è stata introdotta in termini normativi, ora a distanza di un anno cosa è successo? Subito dopo l’emanazione della legge si è evidenziato come nelle scuole ci fossero enormi disparità di dotazioni tecnologiche, strumentazioni, risorse finanziarie, prassi, competenze del personale docente e del personale di segreteria. Questa legge ha dunque trovato scuole già sintonizzate e pronte all’applicazione, altre con difficoltà di diverso tipo e in alcuni casi si è dovuto fare i conti con atteggiamenti refrattari all’introduzione delle tecnologie nelle classi e in segreteria.
Certamente, al momento attuale, non tutte le aree dell’amministrazione dialogano con la scuola nelle prospettive previste dalla dematerializzazione (ad esempio continuiamo a redigere i decreti di nomina dei supplenti in più copie cartacee), ma non c’è dubbio che l’accelerazione a livello di sistema nazionale di gestione informatizzata dei servizi (cedolino elettronico, iscrizione, organici, mobilità, scuola in chiaro ecc.), ha coinvolto inevitabilmente le scuole e introdotto dunque un processo irreversibile che riguarda tutti.
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Codice Amministrazione Digitale
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della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica
(Presidenza del Consiglio dei Ministri) e da Formez PA.